Certe volte non fa differenza trovarsi di fronte al lavoro dei propri sogni (quello che si è desiderato fare fin da bambini), oppure svolgere quel lavoro che proprio non ti entusiasma ma che paga abbastanza bene (quello che serve per avere un minimo di indipendenza e pagare le bollette alla fine del mese), la parola d’ordine da tenere sempre bene a mente è staccare la spina.

Capita, infatti, sempre più spesso che, in nome della tanto sbandierata flessibilità, i datori di lavoro, o i lavoratori stessi, perdano di vista la vitale necessità di riposarsi, di svagarsi con la mente, di mettere in pausa gli impegni di lavoro per concedersi null’altro che il tanto meritato ed agognato riposo.

Un lavoro che, senza neppure accorgercene, assorbe completamente la nostra vita, non fa altro che peggiorare e distruggere pian piano la nostra esistenza; vivere sempre più ore al giorno (e sempre più giorni alla settimana) con il capo tirannico, i colleghi che fanno pressione, i valori aziendali che non sempre combaciano con i tuoi, portano come risultato una sensazione di stanchezza perenne che ci fa sentire come in trappola, una prigione dalla quale è importante saper uscire al momento giusto.

Per questo motivo è fondamentale riconoscere i 10 segnali che indicano come il lavoro monopolizza la tua vita:

  1. Non hai amici al di fuori del lavoro, socializzi solo con i colleghi e, per di più, agli eventi organizzati dalla stessa azienda che ti opprime, finchè scopri che, in fin dei conti, neppure i tuoi stessi colleghi sono chissà che, e allora addio alla tua vita sociale!
  1. Il tuo capo usa il denaro per controllartiperchè, essendo pagato regolarmente, e molto meglio di tante altre persone, devi sottostare a qualsiasi irragionevole richiesta che ti viene fatta, anche se, alla fine dei conti, il tuo stipendio non è mai più alto di quello dei tuoi colleghi di lavoro.
  1. Senti il bisogno costante di mostrare il tuo valore, cerchi gli elogi, e quando ciò non succede sai che la colpa è solo tua, che hai deluso l’azienda, il capo e anche te stesso. Tutto ciò non sarebbe successo se solo fossi stato capace di mettere in campo le tue abilità al momento giusto.
  1. Eccessiva presenza sul posto di lavoro,il che ti porta a fare straordinari su straordinari senza neppure avere un centesimo in più in tasca. Ma alla fine poco importa, tanto una volta tornato a casa non farai altro che rispondere alle chiamate ed inviare mail di lavoro.
  1. Non hai idea di cosa sia un “buon lavoro”,ma sai perfettamente cos’è un “cattivo lavoro”, in pratica tutto ciò che fai. Questo perchè il tuo capo ama non farti sapere realmente come vuole che siano fatte le cose, quindi, quando fai qualcosa di buono, è solo per pura fortuna.
  1. Ti viene ripetuto in continuazione quanto sei fortunato ad avere il tuo lavoro,quanto è importante l’azienda per cui lavori e che non troverai mai un posto di lavoro migliore, praticamente una forma di bullismo vero e proprio.
  1. Ti viene sempre chiesto di fare cose che ti fanno sentire a disagio,sia dal punto di vista etico e morale che dal punto di vista giuridico, e ovviamente rifiutarsi di fare queste cose ti renderebbe lo zimbello dell’azienda.
  1. Ti senti in trappola,anche se non hai neppure la minima idea di come potresti iniziare a lavorare da un’altra parte. Sei legato finanziariamente all’azienda, e il tuo masochismo ti fa pensare di poter fare carriera al suo interno, credendo fermamente che nessuno, una volta che il tuo capo ha completamente distrutto la tua autostima lavorativa, vorrà più assumerti.
  1. Non sfrutti appieno le tue vacanze, perchè stare lontano dal lavoro ti fa sentire in colpa, così tanto da non vedere l’ora di poterci ritornare.
  1. Passi molto tempo a sognare ad occhi aperti,soprattutto di cose del tutto irrealizzabili. E’ la prigionia che ti porta a fare ciò, anziché avere la lucidità di aggiornare il tuo CV e cercare un nuovo lavoro.

Certe volte è fondamentale comprendere quanto il nostro lavoro ci aiuti a vivere meglio e quando invece è esattamente il contrario.

Bisogna fermarsi e fare un poco di chiarezza. Da questo punto di vista, la Programmazione Neuro-Linguistica potrebbe esserti di aiuto: clicca qui e scopri come.

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