La congruenza è il segreto di ogni colloquio di selezione.

Gli HR si aspettano di incontrare candidati estremamente coerenti nella loro comunicazione e non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche dal punto di vista del modo in cui vengono espressi questi contenuti.

Grazie alla Programmazione Neuro-Linguistica applicata alla comunicazione, sappiamo che, per comunicare, ciascuno di noi utilizza contemporaneamente tre livelli comunicativi.

Secondo uno studio degli anni ’50 del secolo scorso – quindi ben prima della nascita della PNL – i valori percentuali dei tre livelli nei primi cinque minuti d’impatto con il pubblico hanno dato risultati sconcertanti.

Il linguaggio verbale – dato dai contenuti del discorso, dalla scelta dei vocaboli operata dal comunicatore, dalla struttura sintattica delle frasi – viene recepito dal pubblico appena per il 7%.

– Il linguaggio paraverbale  – costituito dal timbro di voce, dalla modulazione, dalle intonazioni, dalle pause, dalle accelerazione – occupa il 38% della comunicazione.

– Il linguaggio non verbale – ovvero il linguaggio del corpo, fatto di mimica, gestualità, postura, ecc – ha un peso nella comunicazione pari a ben il 55%.

Ecco quindi che, se vogliamo che la nostra comunicazione sia efficace e convincente, dobbiamo partire da un totale allineamento dei livelli comunicativi. È sufficiente che uno solo di essi dimostri incongruità perché la nostra comunicazione perda di efficacia.

Pensa se qualcuno ti fermasse per la strada per chiederti un’informazione stradale: sei uscito di casa irritato dopo avere litigato con il tuo compagno o la tua compagna, stai per aprire la portiera della tua auto e ti accorgi di avere una gomma a terra. Stai per dare da matto quando qualcuno ti interpella sulla strada da compiere per raggiungere un determinato posto.

  • Tu rispondi – perché sei una persona bene educata – e dai anche delle informazioni precise e corrette
  • ma dal punto di vista paraverbale non sei il massimo del convincimento: parli sbuffando, senza la minima partecipazione e il corpo stesso trasmette il tuo stato d’animo alterato.

Non guardi in faccia l’interlocutore, tieni le mani in tasca, quasi gli mostri le spalle. A questo punto pensi che chi ti ha chiesto le informazioni se ne andrà felice e contento?

Probabilmente non avrà creduto a una parola di ciò che hai detto e, girato l’angolo, chiederà a qualcun altro.

Comunicare ad altri un messaggio, un’idea, un progetto, significa innanzitutto mettere in comune con altri il messaggio, l’idea, il progetto e si basa sull’interazione costante tra chi comunica e chi ascolta.

Porre l’accento su uno soltanto dei due termini del binomio, su chi parla e non su chi ascolta, vuol dire negare ogni fondamento alla comunicazione, che vuole invece privilegiare il destinatario del messaggio. In definitiva, comunicare significa trasmettere, ma soprattutto far capire ad altri il nostro messaggio.

E qui assume importanza il risultato della comunicazione.

Se teniamo all’efficacia del messaggio, non basta l’intenzione di comunicare, è necessario anche creare sintonia con il destinatario del messaggio.

Perché la comunicazione sia davvero efficace deve esserci totale allineamento tra i tre livelli di comunicazione: verbale, paraverbale e non verbale devono rimandare il medesimo messaggio.

C’è un altro aspetto che è necessario tenere nella giusta considerazione per dare efficacia al nostro modo di comunicare. Ciascuno di noi si fa un’idea della realtà che, bisogna dire, non è la realtà; è una realtà soggettiva, non oggettiva. Ciascuno di noi opera tramite i propri sistemi rappresentazionali e traduce la realtà secondo le proprie percezioni soggettive, attribuendole un significato altrettanto soggettivo.

In altre parole, le informazioni che prendiamo all’esterno attraverso i nostri canali sensoriali, filtrate dal sistema nervoso centrale, sono codificate e organizzate per essere tradotte in esperienze soggettive tali da determinare precisi comportamenti.

La PNL è lo studio della struttura dell’esperienza soggettiva, ma è anche uno strumento tecnologico grazie al quale ciascuno di noi è in grado di organizzare le informazioni e le percezioni in modo da raggiungere risultati strabilianti, ritenuti impossibili in passato.

Abbiamo detto che l’individuo opera attraverso le sue rappresentazioni sensoriali. Tuttavia, ogni individuo dispone di modalità differenti per rappresentare la propria esperienza: per qualcuno ha prevalenza l’aspetto visivo, per un altro quello auditivo, per un altro ancora l’aspetto cenestesico. Riconoscere le caratteristiche multisensoriali del proprio interlocutore è molto importante nella comunicazione.

Ed ecco che ritorna il concetto di “congruità”.

Per essere certo che la tua comunicazione sia assolutamente efficace, devi allinearti o meglio rispecchiarti sul tuo interlocutore e lo devi fare sui suoi sistemi rappresentazionali con tutte le tue “armi” a disposizione.

Devi allinearti sul verbale e usare ad hoc le stesse parole chiave impiegate dal tuo interlocutore. Sul paraverbale e in questo modo ti adegui al ritmo stesso usato dalla controparte. Infine, sull’analogico, rendendoti speculare (nella postura, soprattutto) con la persona destinataria del tuo messaggio.

È proprio questa la formula vincente per una comunicazione incisiva, convincente ed efficace ai fini del tuo colloquio di selezione.

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